Grafico 1. [Vedi p. 7 di The Long Roots of the Present Crisis] US Corporate Profits, Real Investment and GDP. Q1-2011 to Q2 2012, $Bn. |
Grafico 2. US. After-Tax Profits and Net Non residential Fixed Investments of Non Financial Corporations. 1947-2012 |
Tabella 1. Diminuzione Investimenti Netti Non Residenziali e Profitti Netti (NonFin Corporations) |
Grafico 3. US. Non Financial Corporations. Net Rate of Profit. 1947-2012 |
Grafico 4. [Vedi p. 3 di The Long Roots of the Present Crisis] US Average Rate of Profit. 1982-2011 (%) |
Grafico 5. US. Net Profit Rate and Net Rate of Accumulation of NonFinancial Corporations. 1982-2012. (1982=100.) |
La successione di recessioni degli anni ’70 e principio ‘80, che chiusero il boom del dopoguerra, fu chiaramente l’esito del lungo trend discendente del saggio generale e netto del profitto dalla fine della guerra2. È assolutamente evidente che non si può minimamente sostenere la stessa cosa per la Great Recession che si trova all’esito di un periodo relativamente lungo di trend ascendente del saggio del profitto. Per connettere comunque in maniera più diretta possibile la grossa crisi presente alla diminuzione tndenziale del saggio del profitto, alcuni si premurano ansiosamente di puntualizzare che comunque dopo il 1982 “the rate of profit has not fully recovered”.
Francamente, non si riesce a capire: forse che ora la teoria della diminuzione tendenziale del saggio del profitto è diventata quella del “tendential not full recover of the profit rate”? Esiste forse un livello magico del saggio del profitto che va recovered affinchè anche il saggio di accumulazione riprenda un aumento tendenziale?
Breve e lungo periodo
É problematico collegare alla teoria di Marx una diminuzione del tipo di quella descritta da Carchedi e Roberts. Nella teoria di Marx il saggio del profitto diminuisce, a causa del progresso delle forze produttive, gradualmente e tendenzialmente3 con il procedere dell’accumulazione. La diminuzione della massa dei profitti sopravviene solo a un certo punto e conduce, più o meno direttamente, all’arresto della formazione di capitale. In un quadro a questo livello di astrazione non esistono (ancora) né la finanza né il credito, che svolgono un ruolo supplementare che va a complicare, e molto, la dinamica essenziale della faccenda. É impossibile limitarsi a un breve ciclo per trarne conclusioni generali4.
Nel caso delle relazioni profitti/investimenti e saggio del profitto/saggio di accumulazione il breve e il lungo periodo si confondono a vicenda, e il breve periodo tende a oscurare l’andamento di lungo periodo. Nel breve periodo, ovvero nei brevi cicli profitti/investimenti gli investimenti sono determinati dai profitti; nel lungo periodo, ovvero nei cicli più lunghi saggio del profitto/saggio di accumulazione i due si muovono fondamentalmente in direzioni opposte.
Grafico 6. US. Trend non lineari del Saggio Netto del Profitto, del Saggio Netti di Accumulazione e della Quota di Investimenti Corp. Non Fin.). 1948-2012 |
Grafico 7. US. Diagramma di Dispersione dei Trend HP di Net Profit Rate and Net Rate of Accumulation (Non Fin. Corps.), 1948-2012. |
Se invece facciamo l’operazione contraria, vale a dire eliminiamo il trend non lineare dalle serie del saggio netto del profitto e del saggio netto di accumulazione e mettiamo in relazione quello che resta delle due variabili – in teoria l’andamento ciclico breve – ponendo in un diagramma il saggio di accumulazione in un ritardo di due periodi rispetto al saggio del profitto otteniamo una correlazione positiva non disprezzabile:
Grafico 8. US. Diagramma di Dispersione di Net Profit Rate detrended and Net Rate of Accumulation detrended (Non Fin. Corps.), 1948-2012. |
Grafico 9. Diagramma movimenti stilizzati Saggio del Profitto, Saggio di Accumulazione e Massa dei Profitti. |
Conclusione
Le spiegazioni si possono trovare solo analizzando le crisi in maniera specifica - questa crisi e ciascuna crisi - e non limitandosi a vedere se corrispondono genericamente a quello che dice Marx, in opposizione a quello che vendono gli altri, postkeynesiani etc. Ma è ovvio, o dovrebbe esserlo, che “crisi” non è un sostantivo esoterico ma solo un momento peculiare nell’autoriproduzione del capitale che va studiata nel suo insieme. Ad es. finora nessuna crisi è stata accompagnata dal collasso generale del sistema di pagamenti, come è avvenuto nel 2008, e questo può essere solo il risultato di uno sviluppo precedente differente da quelli precedenti ancora, e così via. La canzone è certo lunga assai, ma andrebbe cantata tutta. Dico questo perché più spesso che no si ha l’impressione che tutto quanto il cosiddetto dibattito, fra varie tendenze marxiste, postkeynesiane, etc., sia fasullo, nel senso che, più che a cercare di capire ed enucleare come vanno le cose, ciascuno tenda a vendere su un certo mercato una propria identità, un proprio logo, raccattando e mettendo assieme i pezzi che qui e là gli sembrano più utili allo scopo5.
Se c’è qualcuno in giro che pensa che il capitalismo proceda sempre allo stesso modo, girando in continuazione per incontrare in altrettanta continuazione delle crisi, che poi in continuazione risolve per ricominciare da capo, potrebbe essere contento di sapere di aderire a una delle tante forme di pensiero metafisico che escludono il movimento. Accumulare, fare scendere il saggio del profitto, sovraccumulare, erompere in una crisi che serve a eliminare il capitale di troppo per riportare in cima il saggio del profitto e ricominciare il movimento, in definitiva sempre uguale a se stesso, non è tanto diverso dall’escludere qualsiasi movimento. Le crisi sono certo ineliminabili, ma in questa visione lo sono tanto quanto il loro perpetuo superamento. I movimenti puramente ciclici senza altre trasformazioni non esistono da nessun parte nell’universo, e in sé non sono movimenti ma l’assenza di qualsiasi cambiamento mascherata da cambiamento.
Note
1 Disponibile in thenextrecession.files.wordpress.com/2013/11/the-long-roots-of-the-present-crisis.pptx
2 Misurando i profitti di impresa reali (profitti reali al netto delle tasse meno saggio di interesse corrente sui prestiti a breve) come fa Anwar Shaikh (vedi A.Shaikh, The First Great Depression of the XXI Century, Socialist Register 2011) questi profitti diventano negativi nell’intervallo 1979-1983.
3 Grosso modo, il saggio netto del profitto segue un trend discendente dalla fine della guerra sino all’inizio degli anni ‘80 (il minimo è nel 1982) e successivamente un trend ascendente. Entrambi i rami sono punteggiati da parecchi cicli (sei il primo e quattro il secondo) di forma e lunghezza variabili. Carchedi e Roberts non derivano la Great Recession dalla tendenza declinante di lungo periodo del saggio del profitto, visto che dal 1982 in poi domina la tendenza opposta, ma da un ciclo breveentro questa tendenza. Fra l’inizio del calo dei profitti netti e l’inizio del calo degli investimenti non c’è che poco più di un anno, dal 2006 al 2007 (cfr. il Grafico 2).
4 È importante notare che i movimenti del saggio del profitto netto non possono né confermare né confutare direttamente la teoria di Marx che concerne il saggio generale del profitto. Innanzitutto bisogna stabilire quali siano i fattori che in generale hanno provocato un aumento tendenziale del saggio del profitto, ammesso che questo ci sia stato. Dopo di ciò bisogna esaminare se il saggio del profitto netto si è accresciuto a causa del movimento del saggio generale del profitto oppure per via dell’azione specifica delle imposte e degli interessi. Nel caso nostro, il movimento ascendente del saggio netto del profitto delle corporation non finanziarie dall’inizio degli anni ’80 in poi si spiega in una certa parte con la riduzione del peso degli interessi e delle imposte; mentre l’aumento tendenziale del saggio generale nello stesso periodo, relativamente debole, è essenzialmente dovuto all’inversione del movimento dei salari reali dalla fine degli anni ’70 e al declino dell’accumulazione di capitale fisso. Se i salari reali avessero continuato ad aumentare come nella prima parte del dopoguerra il saggio generale avrebbe continuato il suo tendenziale declino. Tutto questo tuttavia non toglie minimamente importanza alla questione del saggio neto del profitto perché dal punto di vista del saggio di accumulazione determinante è il saggio netto del profitto, dato che costituisce il saggio accumulabile, e non altro.
5 Bisogna senz’altro riconoscere che i keynesiani e postkeynesiani in questo campo sono avvantaggiati disponendo di uno stock molto più grosso da vendere, che comprende anche i consigli per i governi.
1. Il Grafico 1 si trova a p.7 dell’esposizione The Long Roots of the Present Crisis di Guglielmo Carchedi e Michael Roberts (cfr. nota 1).2. Nel Grafico 2 i profitti netti nominali dlle corporation non finanziarie provengono dai NIPA di BEA, Table 1.14. Gli investimenti netti in capitale fisso non residenziale delle corporation non finanziarie sono calcolati sottraendo lo stock netto di capitale fisso di un certo anno a costi storici da quello dell’anno successivo e confrontando il risultato con gli investimenti netti che si ottengono sottraendo dagli investimenti lordi i deprezzamenti misurati in costi storici. I dati provengono dalle Fixed Assets Tables di BEA, Table 4.3, Table 4.6 e Table 4.7. La quota degli investimenti è semplicemente la serie degli investimenti netti divisa per quella dei profitti netti. I trend sono i filtri Hodrick-Prescott con lambda= 8.
3. Nella Tabella 1 i dati usati sono gli stessi del Grafico 2.
4. Il saggio netto del profitto delle corporation non finanziarie del Grafico 3 al denominatore ha lo stesso stock di capitale fisso utilizzato per calcolare gli investimenti netti nel Grafico 2, e al numeratori i profitti nominali del Grafico 2.
5. Il Grafico 4 è preso dalla p.3 di The Long Roots of the Present Crisis di Carchedi e Roberts.6. Nei Grafici 5, 6 e 7 il saggio del profitto è lo stesso del Grafico 3, mentre il saggio di accumulazione è semplicemente il saggio di variazione dello stock di capitale fisso non residenziale usato per il Grafico 2. I trend dei Grafici 6 e 7, usati anche per eliminare i trend dalle serie del saggio del profitto e di accumulazione e ottenere i valori del Grafico 8, sono i filtri Hodrick-Prescott con l = 100.
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