15/6/16

Mitologie e deficit antropologici nel pensiero di Marx e dei marxismi

Karl Marx ✆ Kirinuke 
Roberto Finelli
1.    E’ la questione dell’individuazione, della messa in valore della soggettività, rispetto ad una più tradizionale questione sociale, che costituisce oggi, io credo, la linea più durevole e feconda dei movimenti di emancipazione dell’ultimo cinquantennio e la linea di apertura di un possibile futuro in cui le relazioni umane non debbano continuare ad essere mediate e consentite dalla sola mondializzazione delle merci e del capitale. Sulla questione della soggettività, delle sue istanze più esistenziali ed emozionali che non sociali, molto ha avuto a dire e pensare la tradizione più illuminata e rigorosa del femminismo, del pensiero di genere e della differenza, malgrado la resistenza all’ascolto e al confronto praticata al riguardo da molti ambiti dell’emancipazione intellettuale e sociale. Ma, a mio avviso, è soprattutto alle scienze della psicoanalisi nel loro complesso, guardando con maggiore attenzione al freudismo e allo junghismo e con molto maggiore sospetto verso il lacanismo, che siamo debitori di acquisizioni nuove e ulteriori rispetto al tema della costituzione della soggettività personale, in una linea di debito che anche qui spesso non è riconosciuta quanto invece combattuta e marginalizzata. Le scienze psicoanalitiche ci consegnano infatti un arricchimento e una complicazione del concetto di libertà come di quello di società che arricchiscono e nello stesso tempo complicano la già ricca tradizione moderna su questi temi. Libertà ora viene a significare, più che assenza o riduzione da vincoli esterni, limitazione o affrancamento da vincoli interni.

El concepto del Estado capitalista en el pensamiento de Nicos Poulantzas

Alberto Bonnet   /   Este trabajo analiza críticamente el concepto de Estado capitalista de Nicos Poulantzas.[1] La importancia de los aportes de Poulantzas a la crítica marxista del Estado alcanza para justificar nuestra empresa. La teoría del Estado formulada por Poulantzas entre fines de los sesenta y comienzos de los setenta sobre las bases del marxismo estructuralista francés de cuño althusseriano, junto con la formulada casi simultáneamente por los intelectuales reunidos en el denominado debate de la derivación del Estado dentro de la tradición más dialéctica del marxismo alemán, es en los hechos uno de los dos abordajes más sistemáticos de la problemática del Estado capitalista en el marxismo del siglo pasado.[2] 

Pero a esta justificación se agrega el hecho de que el pensamiento de Poulantzas suscita en nuestros días un renovado interés. La estrategia política de la “vía democrática al socialismo” propuesta por Poulantzas a fines de los setenta, en particular, ha sido rescatada por varios de los intelectuales vinculados con las nuevas fuerzas de izquierda emergentes de la crisis europea como Syriza y, en menor medida, Podemos. Stathis Kouvelakis, miembro del Comité Central de Syriza y firmante de la Plataforma de Izquierda, por ejemplo, decía en una entrevista reciente: “por una parte, vemos una confirmación de la aptitud de la opción gramsciana-poulantziana de tomar el poder a través de elecciones, pero combinando esto con movilizaciones sociales, y rompiendo con el concepto del poder dual como un ataque insurreccional al Estado desde afuera –puesto que el Estado debe ser tomado desde adentro y desde afuera, desde arriba y desde abajo”