10/7/14

Fenomenologia della crisi e il pensiero di Karl Marx

Karl Marx ✆ A.d. 
Luigi Pandolfi   |   Sono sempre più persuaso che nel modo in cui si presenta l’attuale fase di sviluppo del capitalismo su scala globale, con le cicliche e perduranti crisi che l’accompagnano, alcune delle categorie e delle intuizioni marxiane possono rivelarsi ancora utili nella comprensione di fenomeni sociali ed economici complessi. Proprio la riscoperta del filosofo di Treviri in questo delicato frangente, segnato dalla crisi di un’economia in cui la componente finanziaria ha decisamente preso il sopravvento, dimostra come la necessità di una critica dell’esistente si accompagni sempre più a quella di riferimenti interpretativi forti, che aiutino la comprensione della realtà. La crisi della politica non è quella che generalmente ci raccontano, parlando di stipendi della casta o di altre cose simili: essa è data dall’incapacità della stessa di corrispondere alle sfide di questa modernità, dal suo essere degenerata in politicantismo. Non sto proponendo un ritorno al passato, né credo che certi modelli di ieri siano riproponibili oggi. Non penso nemmeno che la foto di Karl Marx debba essere di nuovo appesa sui muri delle sezioni e venerata come si trattasse di una divinità. No. Propongo solamente una riflessione sui dilemmi del tempo presente, avvalendomi, per quanto è possibile, di qualche strumento che per tanti anni ha aiutato la comprensione della realtà, tonificando per questo anche l’azione.
Per non limitarci ad enunciazioni di principio, facciamo però qualche esempio. Il cuore della critica marxiana delle forme di

‘El capital en el siglo XXI’ | Sobre Thomas Piketty y la desigualdad como destino manifiesto

Thomas Piketty
✆  Michael Gillette 
Paula Bach   |  Segundo en la lista de bestsellers de Amazon y tercero en la lista de The New York Times; según The Guardian: “Llevarlo debajo del brazo se ha convertido en la nueva herramienta de conexión social en ciertas latitudes de Manhattan”. El libro al que algunos consideran como la contratara del fenómeno Fukuyama y al que sugestivamente se conoce como “Capital” en Estados Unidos, desató un apabullante abanico de críticas provenientes de todas las comarcas de la teoría económica. No por casualidad en un contexto de vacío ideológico de la teoría económica burguesa abierto por la crisis de 2008, el libro de Piketty, centrado en el análisis de la dinámica de la desigualdad en el capitalismo, se transformó en un hecho político con epicentro en el mundo anglosajón y particularmente en Estados Unidos.

Una maquinaria productora de desigualdad

Si algo tiene de sorprendente el trabajo de Piketty, tratándose de un economista que sigue los postulados del mainstream, es la identificación del capitalismo con una maquinaria intrínsecamente productora de desigualdades a través de una exhaustiva investigación empírica que abarca desde el siglo XVIII hasta nuestros días. A más de un siglo del famoso debate al interior de la