Gianni Nardi | L’interesse
per una completa rivalutazione del fenomenologo vietnamita Trần Đức Thảo, uno tra
i più validi “rappresentanti” di quella generazione straordinaria (Sartre,
Merleau-Ponty, Foucault, Lacan, etc.) che rese egemone il pensierofilosofico
francese per almeno tre decenni2, travalica i limiti del puro specialismo,
poiché offre lo spunto per riproporre un’attenta disamina relativa alla vexata quaestioepistemologica
dei rapporti tra fenomenologia e psichiatria. La critica che egli conduce nei
confronti di Husserl si connota in modo così radicale da rimettere in discussione
ogni progetto rifondativo basato sull’assunzione del metodo fenomenologico tout-court. Ad un certo punto della sua rigorosa indagine del modello
teoretico husserliano, Thao affronta le difficoltà insite in un problema di
fondamentale importanza, ovvero la “costituzione della cosa” (Dingkonstitution)
in ragione del quale il filosofo di Prossnitz aveva intrapreso impegnative
ricerche fin dal paragrafo 149 di Ideen I, poi proseguite in tutto Ideen II.
In questo contesto, la nozione di “costituzione” vaintesa
nel senso di rendere «trasparente e manifesto un campo di visioni accessibili
all’intuizione diretta». Un classico esempio del procedimento costitutivo è
dato dalla possibilità di cogliere in un insieme unitario una cosa
nello spazio:
tramite la percezione sensibile, che sta sempre alla base di ogni
categorializzazione, se ne possono esperire soltanto aspetti parziali, mentre un’intuizione
eidetica offrirebbe una visione totale e originaria della “cosa stessa”
La biografia di Tran-Duc-Thao
presenta lati oscuri e lacunosi. Egli è nato intorno agli anni 1918-20 in Vietnam, che lascia tra il 1935-37 per
recarsi a Parigi grazie ad una borsa di studio. Durante gli anni della sua formazione
universitaria alla Sorbona, entra in contatto con imaggiori esponenti
dell’intellettualità francese, tra i quali Sartre, Althusser e Merleau-Ponty,
che pare aver esercitatouna certa influenza sul suo pensiero, aperto e sensibile
alle problematiche allora dibattute, ma dotato di forte autonomia ed
originalità. Nel 1942 giunge agli Archivi Husserl di Lovanio per preparare la
sua tesi di laurea sul metodo fenomenologico: in esso riconosce le esigenze di
concretezza antiidealistica, che già lo predispongono ad ulteriori sviluppi
teorici. Nel 1945 egli declina un invito di collaborazione rivoltogli da Padre
Van Breda, direttore degli Archivi Husserl, motivandolo con un intenso travaglio
critico in corso nel suo orientamento filosofico, al quale, probabilmente, non
fu estraneo il suo impegno politico nel P.C.F., che gli costò la prigione. A
partire dal 1946 si hanno notizie frammentarie sulla sua vita: dopo un periodo
di soggiorno a Mosca ed un breve rientro a Parigi durante gli anni della I guerra
di Indocina, rimpatria in Vietnam, dove diventaministro della pubblica
istruzione, poi destituito per motivi pocochiari. Nel 1956 appare un suo
articolo in lingua vietnamita su una rivista dell’Università di Lettere di
Hanoi, dedicato ad Hegel. Se si eccettuano alcuni articoli relativi alla
linguistica, pubblicati su La Pensée negli anni ’60, non si hanno più notizie
certe sul suo conto. La produzione filosofica di Thao ammonta a una diecina tra
articoli e saggi, apparsi su importanti riviste francesi (Temps Modernes, Revue
de Métaphysique et de Moralee La Pensée) prevalentemente di contenuto fenomenologico,
ed un unico volume, Fenomenologia e materialismo dialettico, edito nel 1951. In
esso, tuttavia, si avverte unanetta frattura tra la prima parte, dedicata
all’interpretazione del pensiero husserliano, originalmente critica e
problematica, e la seconda relativa al materialismo dialettico evoluzionistico
di Engels, quale “inveramento” della fenomenologia, di impostazione più rigida
e dogmatica, che risente dell’esigenza di adeguare forma teorica e militanza politica,
avvenuta in un periodo storico di asperrime contrapposizioniideologico-politiche
internazionali. 2R. Dalle Luche, recensione a L. Althusser L’avvenire dura a
lungoin Riv. Sper. di Fren., 1993 n. 5 pag. 878. 3Bosio F. Fondazione della
1ogica in Husserlp. 94. Il termine costituzione tuttavia contieneuna certa
ambiguità semantica che «è stata fonte di difficoltà» (M. Farber Prospettive
della fenomenologia p. 77)
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