Karl Marx ✆ Lissette Carvette (Venezuela), 11 años |
Gianfranco La
Grassa
1. Nella Prefazione al Capitale, in un passo già da me citato,
Marx ricorda che egli “tratta delle
persone soltanto in quanto sono la personificazione di categorie economiche,
incarnazione di determinati rapporti”. Gli uomini concreti, in tutta la
loro complessità, sono dunque lasciati da parte onde considerarli solo quali
maschere di rapporti sociali. Questo il punto di vista fondamentale. I rapporti
sociali d’insieme che si stabiliscono tra gli individui sono certamente assai
ricchi di sfaccettature, di sfumature, di angolazioni molteplici. E, per quanto
considerati nella loro più ampia multilateralità, mai esauriranno la
complessità indefinita della “realtà” sociale. I rapporti sociali di
produzione, fulcro del concetto di modo di produzione, sono però assai più
semplici: nel capitalismo, e secondo Marx, essi riguardano essenzialmente gli
individui in quanto portatori delle funzioni concernenti la proprietà dei mezzi
di produzione e la prestazione di forza lavoro venduta come merce. E’ come se
la “realtà” fosse strutturata secondo una serie di livelli dei rapporti sociali:
il livello della trama, a maglie molto larghe, che “regge” tuttavia diversi
livelli di ordito a maglie via via più strette. Il modo di produzione, il
concetto centrale della scienza marxiana, si interessa del primo, del livello
della trama.
Gli
uomini che entrano fra loro in relazione nei rapporti di produzione non sono
quelli dotati di tutte le loro prerogative di individui umani. Questi ultimi
non sono necessariamente a una dimensione, alienati, puramente schiavi di una
società dello spettacolo, e tutta una serie di altre considerazioni unilaterali
elaborate da “filosofi” sociali che sinceramente mi appaiono lontane dalla
“realtà”.