Karl Marx ✆ Valentinionescu |
Renato Caputo
L’opera di Karl Marx (1818-1873)
ha avuto un’eccezionale influenza sulla formazione del mondo contemporaneo,
tanto che durante il secolo breve l’accettazione
o meno delle sue teorie ha costituito un vero e proprio discrimine in ambito
non solo politico, ma più in generale culturale. È stato certamente fra i
pensatori più influenti della storia della filosofia, dell’economia, della
sociologia, della storiografia e delle scienze politiche. In alcuni Paesi le
sue opere sono state pubblicamente bruciate e sono tutt’ora vietate, in altri
sono divenute un’ideologia di Stato, al punto d’assurgere al ruolo svolto
precedentemente dalla religione.
Il successo dell’opera marxiana è indissolubilmente legato
ai rapporti di forza fra le classi sociali, a dimostrazione di una tesi
fondamentali della sua Weltanschauung in cui la teoria è
indissolubilmente legata alla prassi: i prodotti del pensiero non possono
essere considerati come se fossero a sé stanti, dotati di una storia autonoma,
ma sono parte integrante dei rapporti sociali che si sono stabiliti nel corso
storico fra gli uomini, profondamente condizionati dagli interessi materiali ed
economici. Il sorgere e la fortuna del pensiero di Marx sono legati, dunque,
indissolubilmente all’emergere e all’acquisire coscienza di sé come classe del
proletariato moderno, ovvero dei lavoratori salariati che per riprodursi sono
costretti a vendere come merce la propria capacità di lavoro.