4/6/15

Marx, le marxisme et les historiens de la Révolution française au XXe siècle

La Toma de la Bastilla ✆ H. P. Perrault
Julien Louvrier   |   L’auteur adopte une démarche résolument diachronique 1. Partant des analyses de Marx lui-même sur la Révolution française, il montre combien les écrits de Marx, souvent associé à Engels sur la question, sont toujours précisément contextualisés et liés à la recherche de compréhension du moment présent. C’est l’Histoire socialiste de Jean Jaurès qui, la première, donne une lecture globale des événements révolutionnaires qui prend appui sur la grille d’interprétation proposée par Marx. Une forme de banalisation de cette lecture se fait ensuite à travers le développement de l’histoire économique et sociale par des historiens qui, sans lire beaucoup Marx, gardent de sa pensée l’idée de l’importance déterminante des réalités économiques. Dans le contexte de la Guerre froide, cette interprétation « sociale » de la Révolution est vigoureusement attaquée et condamnée comme expression d’un marxisme réducteur. La remise en cause débouche sur des lectures qui privilégient le politique, mais s’ouvrent à nouveau depuis quelques années à des recherches qui posent la question des appartenances sociales.

È possibile essere comunisti senza Marx?

Karl Marx ✆ Jaime Molina
Toni Negri   |   È possibile essere comunisti senza Marx? È evidente che sì. Ciò non toglie che mi capiti spesso di discuterne con compagni e con intellettuali sovversivi di differenti estrazioni. Soprattutto in Francia – e le considerazioni che seguono riguardano essenzialmente la Francia. Debbo comunque confessare che spesso mi annoio a ragionare su questi argomenti, ci son linee troppo diverse e contraddizioni che raramente son condotte a confrontarsi con verifiche o soluzioni sperimentali. Si tratta spesso di confrontarsi con retoriche che astrattamente affrontano la pratica politica. E tuttavia, talora, ci si scontra con posizioni che negano addirittura che ci si possa dichiarare comunisti se si è marxisti. Da ultimo, ad esempio, un importante studioso – che pure aveva sviluppato nel passato le ipotesi del “maoismo” più radicale – mi diceva che, se ci si attenesse al marxismo rivoluzionario, che prevedeva il “deperimento dello Stato”, la sua “estinzione”, dopo la conquista proletaria del potere, e certo non ha realizzato questa finalità, non ci si potrebbe più dichiarare “comunisti”. Obiettavo che è come dire che il cristianesimo è falso perché il Giudizio Universale non è arrivato nei tempi prossimi, previsti dall’Apocalisse di Giovanni, e la “resurrezione dei morti” non la si è proprio vista!