27/1/14

Rosa Luxemburgo: teórica revolucionaria y marxista

Rosa Luxemburgo
✆ José Luis Cano 
François Vercammen  |  Engels, que murió en 1893, es notable por su profundidad intelectual y su preocupación militante (artículos que fueron publicados con el título ¿Reforma o revolución?). En un panfleto emocionante e innovador, Huelga de masas, partido y sindicatos (1906), saca las conclusiones analíticas y estratégicas de la Revolución Rusa de 1905 (aplastada en diciembre de 1905). Su objetivo principal es convencer al SPD para que cambie de estrategia. Choca por ello con la tradición parlamentaria del Partido y la burocracia sindical, que se han reconciliado de hecho con el capitalismo alemán y el Estado prusiano. La lucha es sin cuartel, y conducirá a la catástrofe de 1914: el voto del SPD a favor de los créditos de guerra. Todas las secciones de la Segunda Internacional harán lo mismo, cada uno en su país: los trabajadores dispararán contra los trabajadores, los socialistas contra otros socialistas.

Rosa Luxemburgo se sitúa a la vanguardia en la lucha contra la guerra. Es la consecuencia lógica de su lucha antimilitarista. Fue esta lucha la que provocó que fuera encarcelada en varias ocasiones por el militarismo prusiano, acusada de "llamar a la rebelión", "llamar a los soldados a la desobediencia" e "insultar al Emperador" (1904, 1906, 1915). En la cárcel, escribió uno de los mejores análisis marxistas de la guerra: "La crisis de la socialdemocracia" (bajo el seudónimo de Junius). "¡Proletarios de todos los países,

Elogio della "crescita delle forze produttive" o critica della "produzione per la produzione"? | Il doppio Marx di fronte alla crisi ecologica

Karl Marx ✆ Werner Ruhner 
Anselm Jappe  |  Per fortuna, sono passati i tempi in cui, in un dibattito, si poteva aver la meglio su un avversario solo citanto un passo appropriato di Marx (o inventandoselo, come faceva Althusser, per sua propria ammissione). Per fortuna, sono passati anche i tempi in cui ci si doveva vergognare di citare un autore che la caduta del Muro di Berlino avrebbe smentito per sempre, secondo la vulgata neoliberista. Al giorno d'oggi, è difficile non utilizzare gli strumenti di Marx al fine di comprendere quello che ci succede e, allo stesso tempo, non siamo affatto obbligati a prendere alla lettera ogni sua frase. 

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Dire questo, non vuole essere un invito al saccheggio delle sue idee, ad un uso eclettico per cui ciascuno attribuisce a Marx quello che più gli piace. Né si tratta di caricare di "verità lapalissiana" ciò che c'è di buono e di meno buono in Marx, dal momento che la sua opera, come tutte le opere, è contraddittoria e che anche lui è stato figlio del suo proprio tempo, condividendone i limiti, soprattutto per quel che riguarda l'ammirazione eccessiva per il progresso. E' più proficuo distinguere fra un Marx "essoterico" ed un Marx "esoterico": in una parte della sua opera - la parte quantitativamente maggiore - Marx è un figlio dissidente dell'Illuminismo, della società del progresso e del lavoro, di