Vittorio Morfino | La Critica
della filosofia hegeliana del diritto pubblico ha la forma di una serie di
annotazioni alla terza sezione (lo Stato) della terza parte (l’Eticità) deiLineamenti
di filosofia del diritto di Hegel, in particolare ai paragrafi 261-313, la
quasi totalità dei paragrafi dedicati da Hegel al «Diritto statuale interno»
(dal 260 al 320)[1].
L’opera, quantomeno la sua ultima stesura, è della primavera-estate del ’43, il
periodo di Kreuznach precedente al trasferimento a Parigi[2],
ma fu pubblicata da Rjazanov solo nel secolo successivo, nel 1927[3].
Appartiene alla tradizione della glossa nella misura in cui consiste nella
copiatura del paragrafo hegeliano seguito dal commento critico. Nicolao Merker,
nella nota introduttiva del volume 3 delle Opere complete ne
caratterizza così i temi principali.
1. Il posto della Kritik
La Critica della filosofia hegeliana del diritto
pubblico, pur non apparendovi ancora il passaggio di Marx al comunismo,
contiene tre temi di fondamentale importanza, vale a dire la critica del
meccanismo delle ipostatizzazioni idealistiche di cui è sostanziato il metodo
logico di Hegel, l’impostazione che Marx dà al problema dello Stato dal punto
di vista di una democrazia radicale di sinistra, infine l’acquisizione ed
elaborazione teorica del fatto che le forme della società politica ossia dello
Stato sono determinate dai rapporti sociali che hanno luogo nella società
civile e non, come aveva sostenuto Hegel, che sia lo Stato o