13/3/17

E' tempo che i marxisti ricomincino a pensare

Karl Marx ✆ Lissette Carvette
(Venezuela), 11 años
Gianfranco La Grassa

1. Nella Prefazione al Capitale, in un passo già da me citato, Marx ricorda  che egli “tratta delle persone soltanto in quanto sono la personificazione di categorie economiche, incarnazione di determinati rapporti”. Gli uomini concreti, in tutta la loro complessità, sono dunque lasciati da parte onde considerarli solo quali maschere di rapporti sociali. Questo il punto di vista fondamentale. I rapporti sociali d’insieme che si stabiliscono tra gli individui sono certamente assai ricchi di sfaccettature, di sfumature, di angolazioni molteplici. E, per quanto considerati nella loro più ampia multilateralità, mai esauriranno la complessità indefinita della “realtà” sociale. I rapporti sociali di produzione, fulcro del concetto di modo di produzione, sono però assai più semplici: nel capitalismo, e secondo Marx, essi riguardano essenzialmente gli individui in quanto portatori delle funzioni concernenti la proprietà dei mezzi di produzione e la prestazione di forza lavoro venduta come merce. E’ come se la “realtà” fosse strutturata secondo una serie di livelli dei rapporti sociali: il livello della trama, a maglie molto larghe, che “regge” tuttavia diversi livelli di ordito a maglie via via più strette. Il modo di produzione, il concetto centrale della scienza marxiana, si interessa del primo, del livello della trama.

Gli uomini che entrano fra loro in relazione nei rapporti di produzione non sono quelli dotati di tutte le loro prerogative di individui umani. Questi ultimi non sono necessariamente a una dimensione, alienati, puramente schiavi di una società dello spettacolo, e tutta una serie di altre considerazioni unilaterali elaborate da “filosofi” sociali che sinceramente mi appaiono lontane dalla “realtà”.