16/4/15

L’estetica di Lukács fra arte e vita | Considerazioni storiche, politiche e filosofiche

Costanzo Preve   |   Georg Lukács (o se si vuole in ungherese Lukács György, con il nome proprio che segue il cognome) non è stato soltanto un grande teorico dell’Estetica, o più esattamente della specificità del fatto estetico (Eigenart des Ästhetischen), come preferiva sobriamente esprimersi e come ha intitolato il suo capolavoro sistematico dedicato appunto all’estetica, ma è stato uno dei massimi testimoni filosofici del novecento. Per questa ragione una trattazione esclusivamente specialistica delle sue posizioni sull’arte sarebbe fuorviante, perché nella visione “classica” di Lukács (che era poi anche quella di Hegel e di Marx, i suoi maggiori maestri) l’Arte era un momento del grande processo dialettico dell’emancipazione umana. Cercherò di “arrivare” a questa conclusione interamente “estetica” con una serie di approssimazioni di tipo storico, politico e filosofico.
1. Lukács, un uomo che seppe sempre essere presente agli “appuntamenti storici” del Novecento