1/3/15

Il capitale “apre” i confini: accumulazione e crisi del globale in Rosa Luxemburg

“…esige un’illimitata libertà di movimento…e perciò una possibilità sconfinata di disporre di forza lavoro addizionale”

Rosa Luxemburgo
✆ Pedro Dorian
 
Michele Cento & Roberta Ferrari    |   Gli errori che compie un reale movimento operaio rivoluzionario sono sul piano storico incommensurabilmente più fecondi e più preziosi dell’infallibilità del miglior comitato centrale», scrive Rosa Luxemburg in I problemi di organizzazione della socialdemocrazia. Vale forse la pena iniziare da qui perché, nelle pagine che seguono, ci occuperemo in fondo della fecondità degli errori, non del movimento operaio, ma di Rosa Luxemburg. Non è certo una novità che le tesi espresse dall’Accumulazione del capitale, volume che Luxemburg pubblica nel 1913, siano basate sull’assunto errato che l’affermazione mondiale del capitalismo coincida con la sua crisi definitiva. Quale significato può allora avere rileggerle oggi, nel momento in cui l’estensione globale del dominio capitalistico è direttamente proporzionale non solo all’inflessibilità del suo comando, ma anche alla rimozione di ogni scenario alternativo allo sviluppo capitalistico? Ha certamente ragione Slavoj Žižek quando sostiene che siamo capacissimi di immaginare la fine del mondo in seguito a un’invasione marziana, ma la catastrofe del capitalismo rimane per noi impensabile. La fecondità politica dell’errore di Luxemburg deve essere misurata allora su questa incapacità, non per trarre dalla sua oepra la via finalmente rischiarata per la rivoluzione, ma per acquisire strumenti utili alla comprensione del presente capitalistico, nel quale crisi e ripresa si giustappongono per consolidare il dominio del capitale sul lavoro che, nonostante le difficoltà organizzative, tenta sempre di sottrarsi agli imperativi che gli sono imposti, sia pure in maniera per lo più estemporanea. È cioè un presente di dominio e di lotta, di processi consolidati e di insorgenze improvvise, di rischi e di opportunità.