Lucien Goldmann ✆ A.d. |
Michael Löwy |
Lucien Goldmann (1913-1970) è stato uno dei più importanti
rappresentanti della corrente umanista e storicista del marxismo del ventesimo
secolo. I suoi lavori filosofici e di sociologia della cultura – soprattutto Il dio nascosto,2 analisi innovatrice della
visione del mondo tragica in Pascal e Racine – sono fortemente marcati
dall’influenza di Storia e coscienza di classe e si oppongono
radicalmente alle letture positiviste o strutturaliste del marxismo. Ebreo
rumeno stabilito in Francia a partire dagli anni Trenta, Goldmann si rifaceva
ad un socialismo dell’autogestione, altrettanto critico e della
socialdemocrazia e dello stalinismo.
È solo di recente, grazie alla biografia
redatta da un ricercatore nordamericano, Mitchell Cohen, The wager of Lucien Goldmann, che conosciamo il percorso
rumeno di Goldmann, prima del suo arrivo a Parigi:3 nato nel 1913 a Bucarest, il
giovane Lucien viveva con la sua famiglia giudea nella piccola cittadina di
Botoșani in Moldavia [regione della Romania confinante con l'omonimo stato]. È
a quest’epoca (1934) che pubblica, in una rivista vicina ai comunisti, il suo
primo articolo, uno studio marxista della visione tragica del mondo in N.D.
Cocea – lo scrittore rumeno Nicolae Dumitro Cocea (1880-1949) – e in Karl Krauss.
Espulso dalle fila comuniste in quanto «trotzkista», parte poco tempo dopo per
Vienna e in seguito Parigi, dove arriva attorno al 1934.4