10/10/14

Karl Marx, John Maynard Keynes, Piero Sraffa: Il ruolo della moneta e le crisi capitalistiche | L'irrazionalismo della teoria neoclassica

Piero Sraffa ✆ Sergio Tumi 
Giorgio Lunghini  |  La teoria economica oggi dominante –la teoria neoclassica– si presenta come una teoria capace di inda- gare qualsiasi aspetto della attività umana. Essa sembra essere riuscita in un’impresa che sinora la fisica ha mancato, la proposta di un modello unificato di spiegazione della realtà considerata di propria competenza. Di certo essa è riuscita a imporre come elementare e indiscutibile buon senso la sua visione del mondo e le conseguenti raccomandazioni politiche. Tuttavia non esiste una sola teoria economica: a fianco della teoria dominante coesistono altre teorie, teorie che si possono definire eterodo- sse e che della teoria neoclassica mettono in discussione la rilevanza o la stessa coerenza. Ricordo, ad esempio, che negli anni sessanta del secolo scorso, sulla base del contributo di Sraffa di cui dirò, si svolse una memorabile controversia sul concetto di capitale tra la Cambridge inglese (‘neoricardiana’) e la Cambridge americana (neoclassica); dalla quale questa, per ammissione dei suoi maggiori esponenti, primo Samuelson, uscì sconfitta e alla quale non poté reagire che con la rimozione e la censura. D’altra parte è ancora vivace la tradizione marxista, al punto che in molte importanti università americane vengono impartiti corsi di teoria economica marxiana; e particolarmente fiorente è la scuola postkeynesiana, che trova le sue radici nelle opere di Keynes e dello stesso Sraffa. Chi fosse insoddisfatto della teoria neoclassica, o semplicemente curioso, potrà guardare in queste direzioni.

Génesis de la ‘Sorge’ en Heidegger y Kafka | Una aproximación desde el marxismo occidental

Martin Heidegger 
✆ Serge Youcar
Jordi Magnet Colomer   |   Los comentarios de Adorno a propósito del estudio de Benjamin sobre la obra de Franz Kafka sugieren que el alcance filosófico brindado por la enigmática figura de Odradek, objeto de las “preocupaciones de un padre de familia”, según el breve relato publicado por Kafka en 1919, encuentra su forma de expresión más acabada –aunque invertida- en la filosofía del cuidado (Sorge) de raíces heideggerianas. El 17 de diciembre de 1934, poco tiempo después de haber releído por segunda vez el ensayo sobre Kafka que Benjamin le remitió, escrito con motivo del décimo aniversario de la muerte del escritor praguense, Adorno redacta una carta a su amigo destaca el siguiente comentario:
“¿No tiene su lugar –la superación del “mundo primitivo de la culpa”- junto al padre de familia?, ¿no es precisamente su preocupación (Sorge) y su peligro, no se anticipa en él la superación de la relación de culpa de la criatura? ¿No es la preocupación –en verdad un Heidegger puesto en pie-la cifra, la más cierta promesa de la esperanza, precisamente en la superación del hogar? Por supuesto que Odradek, como reverso del mundo objetivo, es signo de la deformación –pero, en cuanto tal, es precisamente un motivo de trascendencia, es decir, de la eliminación del límite entre lo orgánico y lo inorgánico y de su reconciliación, o la superación de la muerte: Odradek sobrevive. Dicho de otro modo: sólo a la vida objetivamente distorsionada se le ha prometido escapar a la causalidad natural.”