“Per riassumere: nello stato attuale della società, che
cosa è dunque il libero scambio? È la libertà del capitale. quando avrete
lasciato cadere quei pochi ostacoli nazionali che raffrenano ancora la marcia
del capitale, non avrete fatto che dare via libera alla sua attività. […] Il
risultato sarà che l’opposizione fra le due classi [capitalisti e lavoratori
salariati, n.d.a.] si delineerà più nettamente ancora. […] signori, non vi
lasciate suggestionare dalla parola astratta di libertà. Libertà di chi? non è
la libertà di un singolo individuo di fronte a un altro individuo. È la libertà
che ha il capitale di schiacciare il lavoratore.” | Karl Marx, Discorso sulla
questione del libero scambio, pronunciato il 9 gennaio 1848 all’Associazione
democratica di Bruxelles.
Giovanna Cracco | Ci
sono parole che fanno la loro comparsa nei ristretti circoli economici, migrano
nei discorsi politici e vengono infine proposte e riproposte dai mass media
fino a farle diventare parte del lessico comune dei cittadini; ma ogni
passaggio le semplifica, le riveste con l’abito adatto allo scopo e
all’occasione. Così, i primi utilizzatori sono e restano ben consapevoli del
loro nudo significato, gli ultimi ne hanno appena una vaga idea. E quando il
tempo sbiadisce i lustrini e lacera