Karl Marx & Ludwig Feuerbach |
Etienne Balibar |
Le Tesi su Feuerbach [1], un insieme di
11 aforismi a quanto pare non destinati alla pubblicazione in questa forma,
sono state scritte da Marx nel corso del 1845 mentre stava lavorando al
manoscritto dell’Ideologia tedesca, anch’esso non pubblicato. Sono state
scoperte più tardi da Engels e da lui pubblicate con alcune correzioni (non
tutte prive di significato), come appendice al suo pamphlet Feuerbach e il
punto d’approdo della filosofia classica tedesca (1886)[2]. Sono
considerate largamente una delle formulazioni emblematiche della filosofia
Occidentale, talvolta comparate con altri testi estremamente brevi ed
enigmatici che combinano una ricchezza apparentemente inesauribile con uno
stile enunciativo da manifesto, che annuncia un modo di pensare radicalmente
nuovo come il Poema di Parmenide o il Trattato di
Wittgenstein. Alcuni dei suoi celebri aforismi hanno guadagnato a
posteriori lo stesso valore di un punto di svolta in filosofia (o,
forse, nella nostra relazione con la filosofia) come, per esempio dei già
citati Parmenide e Wittgenstein rispettivamente: «tauton gar esti noein te kai
einai»[3], «Worüber man
nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen» [4], ma anche lo
spinoziano «ordo et connexio idearum idem est ac ordo et connexio rerum»[5] il kantiano